Iniziamo precisando che la concentrazione di Radon indoor (vedi Come entra negli edifici), oltre che dalle caratteristiche locali del sottosuolo, è strettamente dipendente dalle caratteristiche costruttive, dai materiali utilizzati, dalle modalità di aerazione e ventilazione, nonché dalle abitudini di utilizzo della singola unità immobiliare per cui, anche se esistono mappe più o meno dettagliate delle misure effettuate nelle campagne,

l’unico modo affidabile per conoscere la concentrazione media nella propria abitazione è misurarla
con dispositivi e protocolli adeguati   (vedi Come si misura).

Detto ciò, parlando delle campagne di misura, in Italia la prima indagine sull’esposizione della popolazione al Radon all’interno delle abitazioni è stata promossa e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’ENEA negli anni 1989-1998, su un campione rappresentativo di 5361 abitazioni dislocate in 232 comuni. Ne è risultato un valore medio della concentrazione di Radon  pari a 70 Bq/m3 (più alto rispetto alla media mondiale che è di circa 40 Bq/m3).
A livello regionale, le concentrazioni medie sono risultate variabili da circa 25-30 Bq/m3 (Basilicata,Calabria,Marche) fino a valori compresi tra 95 e 120 Bq/m3 (Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia).
In Lombardia, la media regionale è risultata pari a 116 Bq/m3 con maggiori concentrazioni rilevate in provincia di Milano (area nord-est), in provincia di Bergamo e di Sondrio.

Negli anni 2003/2004 e 2009/2010 la Regione Lombardia ha approfondito le indagini territoriali con misurazioni delle concentrazioni di Radon in 3650 locali.    
E' risultato che:

  • i valori più alti si registrano in zone situate nella fascia nord della regione, nelle province di Sondrio, Bergamo, Varese, Lecco, Como e Brescia, mentre in pianura la presenza di Radon è molto bassa;
  • i valori medi annuali nelle abitazioni risultano compresi tra 9 e 1796 Bq/m³;
  • la media aritmetica regionale è risultata di 124 Bq/m3;
  • il 15 % dei locali indagati presenta valori superiori a 200 Bq/m3;
  • il 4,3% dei locali indagati presenta valori superiori a 400 Bq/m3.

Dai dati raccolti nell’Archivio Nazionale Radon risultava che la concentrazione di Radon era stata misurata in oltre 60.000 edifici, tra abitazioni (circa 38.000), scuole (circa 8.500) e luoghi di lavoro (circa 12.000), nelle campagne di misura condotte da enti ed istituti pubblici preposti (fonte ISS) come le ARPA regionali (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale).

Attualmente l’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la radioprotezione (ISIN) ha realizzato il  Sistema Informativo Nazionale sulla Radioattività, indicato con l’acronimo SINRAD, portale Web concepito per consentire un flusso unico e controllato dei dati di radioattività ambientale e per gestire in modo coordinato e strutturato le informazioni prodotte a livello nazionale.

I dati sono organizzati come Concentrazioni medie comunali di Radon nelle abitazioni e la relativa mappa costantemente aggiornata è accessibile liberamente